L’idea di questa via nasce da una foto pubblicata dall’amico Denis di un tentativo sulla via, che sembrava eccezionalmente formata rispetto al solito. Poi i giochi della mente sono sempre strani e l’obbiettivo diventa Anima Mundi, anch’essa avrebbe potuto essere in buone condizioni.
Con l’amico di sempre Ale partiamo il ponte del 25 aprile e dopo una sciatina sul Piz Serauta e un giro in falesia per riprendere la mano con il Dry, sabato di buon ora siamo al passo Sella, arrivati alla forcella del Dente una cordata è già alle prese con il primo tiro di “L’Apparizione”, ma sono in tre e il secondo sta salendo con entrambe le mezze legate in vita, qualcosa non torna! Poi ho scoperto che uno di loro era Claudio Migliorini che ha salito la via in free solo, CHAPEAU, grande Claudio…
Noi scendiamo il canalone Moppo dall’altro versante per raggiungere l’attacco di Anima mundi, ma il camino del terzo tiro non lascia passare Ale, che si cala su un chiodo malfermo, appena piantato. Io non provo, non me la sento e il tiro sembra veramente aleatorio da proteggere, poi c’è L’Apparizione in forma smagliante ed è ancora presto.
Alle 12 siamo alla sosta del primo tiro di Apparizione, Ale vede ancora i fantasmi di Anima Mundi, sapevo già che toccava a me salire; il primo tratto di misto è abbastanza facile e due chiodi proteggono bene l’unico movimento delicato e un po’ sbilanciante a prendere il ghiaccio, poi -a parte la doccia- il ghiaccio è plastico e divertente, veramente una goduria, è quasi un peccato siano solo 40m. Eravamo partiti per salire solo i primi due tiri, ma anche il terzo è formato e sembra un peccato non approfittarne, così convinco Ale a tener duro ancora un po’, il tiro è proprio divertente il ghiaccio è sicuro. Alla terza sosta si intravede una goulottina che risale un camino a destra, qui da relazione si dovrebbe andare a sinistra; proviamo a seguire il ghiaccio, mi dico, mal che vada ci caliamo; abbiamo i chiodi, e il ghiaccio sembra buono, quindi anche un abalakov ci può levare d’impiccio in qualsiasi momento. Così salgo anche la goulottina di una trentina di metri cui segue una canale nevoso che alterna risalti di ghiaccio e qualche passaggino di misto facile, sembra impossibile ma c’è continuità, solo la certezza che stiamo salendo su un canale che è indicato con un bel NO! sulla relazione mi lascia un po’ perplesso, ma ormai mi è venuta la curiosità di scoprire dove stiamo andando a finire, in ogni caso ci sono delle tracce e c’è qualche chiodo e sosta qua e là -poi ho scoperto che abbiamo seguito il percorso della normale estiva nella parte alta-
Saliamo e la parete a destra si abbassa sempre più, diventando un filo di cresta e in un batter d’occhio siamo in cima alla Torre Innerkofler! Mai avrei creduto di arrivarci, eravamo partiti per fare solo i primi due tiri e in poco meno di tre ore siamo in cima, affamati e assetati avendo già finito le libagioni(due barrette) prima di partire! Allestiamo due calate su due buoni spuntoni, poi sfruttiamo due vecchie soste, un abalakov e le soste originali di “L’Apparizione” ripercorrendo i passi della salita, nessuno dei due ha voglia di scendere su Mistica e poi dover attraversare il nevaio per prendere la calata nel canale e poi salire ancora. Recuperiamo lo zaino e in 40’ siamo alla macchina, stanchi morti, ma finalmente possiamo mangiare qualcosa ;-).
Ringrazio Claudio Migliorini che ha seguito la stessa linea con qualche ora di anticipo e ha lasciato delle ottime tracce, che mi davano sicurezza (anche se non avessi mai creduto di arrivare in cima non mi capacitavo del perché fossero solo in salita, Claudio si dev’essere calato su Mistica) e facevano risparmiare un po’ di fatica! Un altro grazie all’apritore Claudio Inselvini per le informazioni! Per me è stata un’avventura verticale bellissima e di grande soddisfazione, mossa dalla curiosità!