Mercoledì 23, tornando dall’Alpago dopo un bel giretto sul Teverone, invece di scendere a Treviso mi dirigo a Cortina dal mio amico e futuro collega Catta (Andrea Cattarossi) che mi ha fatto una bella proposta a cui non ho potuto rinunciare…

 

Il nostro progetto è in Cristallo sul suo versante Nord, terreno ideale per lo sci ripido, ma questa volta anche per un po’ di misto.  L’idea è salire con gli impianti a Staunies, fare la cresta attrezzata fino al Vallencant, scenderlo e poi risalire l’Innerkofler fino in cima al Cristallo e poi scendere in val Fonda. Sulla carta il dislivello positivo non è poi molto (circa 900m) e le difficoltà tutto sommato contenute per rendere l’avventura divertente ma non estrema. Ma certe volte l’idea che hai in testa non corrisponde esattamente alla realtà ;-P

Alle 8 assieme al Catta sono a Rio Gere. Prendiamo la prima corsa per staunies alle 8:30, in cima calziamo i ramponi e corriamo su per la cresta verso il Vallencat. Letteralmente corriamo perchè in 15 minuti siamo nel canale. Purtroppo la poca neve di quest’anno non é sufficente a coprire la parte alta del canale, ma scesi un centinaio di metri si puó calzare gli sci, ed è pure una sciata divertente, interrotta solo nella strettoia finale dove bisogna levare gli sci per qualche metro, o fare una doppia sulla cascata.

Fuori dal canale attraversiamo stando più alti possibile ma ció nonostante rimettiamo le pelli a quota 2300; almeno siamo nel circo del Cristallo, e non dobbiamo risalire tutta la lunghissima val Fonda. Saliamo con gli sci fino a dove il canale Innerkofler si separa dal Bernardi, qui purtroppo le pendenze costringono a salire a piedi, che fatica 😅

Il canale Innerkofler è caratterizzato da due canali distiniti collegati da una cengia orizzontale. Arriviamo al traverso (2850m) che mi ricordavo molto più stretto e invece è decisamente ampio ed invitante, infatti in discesa qualche anno fa lo feci senza levare gli sci. Con il traverso si accede al canale superiore, appena più in alto del punto in cui si getta in un salto di roccia, è molto spettacolare sciare su questo nastro di neve sospeso nel vuoto. Qui saliamo portando gli sci fino a circa 3050m poi il canale si trasforma in una stretta goulotte e non è più possibile sciarlo.

Saliamo facilmente ancora per una cinquantina di metri tra canalini interrotti da brevi salti di roccia fino a quando la strada è sbarrata da un camino leggermente strapiombante, dove qualche volta si forma una goulotte di ghiaccio. Purtroppo non sta volta, il camino è tappato da un fungo di neve strapiombante, faccio un timido tentativo ma non si passa. Per fortuna in questo punto si puó anche attraversare verso destra e aggirare l’ostacolo, la roccia non è delle migliori ma ci sono un paio di chiodi. Ci pensa la neve inconsistente a mettere un po’ di pepe alla faccenda, rendendo la progressione delicata. Dopo 45m quasi in orrizontale verso destra si arriva ad una crestina che dopo due saltini ancora delicati, ma ben protetti da due chiodi, porta al lenzuolo di neve sotto la cima. Un ultima cresta di neve divertente e super panoramica porta alla cima (3221m)😊

Il panorama da lassù è uno dei più belli della conca ampezzana. Purtroppo dopo un panino e qualche foto dobbiamo iniziare la discesa, tra una cosa e l’altra si son fatte quasi le 16 -il sole tramonta alle 18:15- è meglio sbrigarsi 😅

Per scendere non possiamo fare il percorso di salita a causa del traverso, per cui ci dobbiamo calare nel canale appena sotto la cima che poi si trasforma nel camino della via originale. La prima sosta è abbastanza scabrosa, tre chiodi piantati a metà collegati con un cordino lacerato da qualche pietra caduta d’estate -non dev’essere un bel posto quel canale quando si scioglie la neve-. Perdiamo un po’ di tempo a sistemare la sosta e iniziamo le calate, purtroppo abbiamo una corda da 60m quindi ci possiamo calare solo per 30m e questo sarà un grosso problema.

Le soste sono due ad una distanza di 50m quindi dobbiamo attrezzarne due intermedie: per la prima sfruttiamo un ottimo spuntonte, mentre la seconda dobbiamo farla in un antro, in cui la roccia è veramente friabile, l’unica possibilitá sono i chiodi. Ne pianto quasi subito uno buono, ma entrambi passiamo i successivi 20 minuti per aggiungere un’altra protezione, senza risultati, ormai inizia ad esserci poca luce. Dopo aver testato l’unico chiodo, facciamo la doppia trattenendo il fiato e finalmente siamo su terreno più semplice in cui si puó scendere a piedi…

Arriviamo agli sci con l’ultima luce del giorno, scendiamo a piedi ancora fino al traverso che è un po’troppo esposto da fare sci ai piedi alla luce della frontale, poi calazati gli sci inziamo la discesa. Stranamente al buoi tutto sembra meno ripido, è proprio divertente sciare nel canale. Tutto fila liscio e in mezz’oretta raggiungiamo Carbonin, stanchi ma felici per l’avventura appena vissuta!