Ci sono vie mitiche, il sogno di un  alpinista, penso che a diritto Tempi Moderni in Marmolada sia una di queste. Il nome è già un riassunto dell’idea che sta alla base di questa linea spettacolare aperta dalla mitica cordata Heinz Mariacher e Luisa Iovane. Mariacher ha seguito la roccia più bella e le placche, fuggendo i punti di debolezza della parete come diedri e camini…

Quest’anno ho scalato davvero poco, ma tornato dalle selezioni per i mondiali 2016 – in cui mi sono ben classificato aggiudicandomi il pass per la rassegna iridata – avevo una settimana tranquilla e complice l’alta pressione ho seguito il richiamo del cuore, così domenica chiamo Matteo De March, e ci mettiamo d’accordo per andare a fare due tiri a Capanna Bill lunedì, prima di salire al rifugio Falier per cena.

Come al solito a Capanna Bill il pomeriggio si sta benissimo, venticello fresco e aderenza garantita, complice le super condizioni non mi pesa troppo la lunga astinenza dalla scalata 😉

A Malga Ciapela purtroppo un’infelice ordinanza comunale ci obbliga ad allungare un po’ la passeggiata per arrivare al rifugio, ma con un’oretta a buon passo arriviamo alla terrazza del rifugio dove troviamo Nicola Tondini – un mio istruttore del corso guide – e la bellissima Federica Mingolla, che all’indomani della prima femminile sul pesce ritorna a farci un giro per giraci un video…

Il mattino partiamo per primi, alle 4:30 lasciamo l’accoglienza del rifugio e saliamo il sentiero che rapidamente sale al passo Ombrettola, sotto la verticale della via, lasciamo il sentiero e ci approcciamo all’attacco della via. Alle 6.oo con la prima luce dell’alba attacco il primo tiro, una legnata con  le mani gelate e le scarpette fredde, ma per fortuna passo dopo un resting per scaldare un po’ le mani ghiacciate!

La prima parte della via passa veloce e senza grandi problemi, non siamo velocissimi ma alle 13:30 siamo alla cengia mediana, circa metà via, ma in realtà la parte alta è la più impegnativa e lunga anche se sulla relazione sono sempre 14 tiri. A proposito il tiro della rigola è all’altezza delle aspettative, anche se la parte impegnativa è arrivare alla rigola 😛

Una piccola pausa alla cengia dove finiamo l’acqua e per il resto della giornata ci dividiamo una redbull, arriveremo in cima con una sete pazzesca. Ad ogni modo se non eravamo veloci la mattina, il pomeriggio da stanchi rallentiamo ulteriormente, ma per fortuna non perdiamo mai la bussola nel labirinto di placche, che caratterizza la parte alta della via. Alle 21:30 arrivo alla sosta dell’ultimo 6a, ma lo sconforto mi prende: sopra la testa uno strapiombo tutt’altro che facile mi abbatte il morale, e i cordini che penzolano non fanno ben sperare. Per fortuna girando l’angolo il 3° grado promesso dalla relazione si materializza e alle 22 siamo sulla cima di punta Rocca 3309m alla luce della frontale. Poi la discesa infinita al passo fedaia e il passaggio mai arrivato per tornare a Malga Ciapela ve li lascio immaginare… Dico solo che torneremo alla macchina solo alle 3:00!!

Il caso ha voluto che a settembre col corso guide torniamo a rifare questa splendida via. Siamo un gruppo affiato (io, Narde e Catta) e con un istruttore che è una macchina – Daniele Maccagno – poi conoscere la via fa la differenza, saliamo velocissimi e alle 15.30 siamo sulla funivia che in 20 minuti ci riporta alla macchina, una vera figata!

Tra le foto anche la mia relazione della via con la strategia per ottimizzare i tiri; io mi sono trovato bene con il tracciato sulla foto della parete che si può trovare sulla guida di Maurizio Giordani