Riguardando le foto di questo breve ma stupendo gioiellino di Koller, penso: “ma come si fa a non innamorarsi di questa roccia”. Era da un paio d’anni che volevo salire questa via, avevo visto la linea già la prima volta che andai a ripetere Viva Gorbi. Guardando il pilastro dal sentiero si nota la placca lavorata del 3° tiro, esattamente sotto un tetto triangolare, pensavo che fosse tutta costellata di buchetti e divertentissima da scalare. Chissà se anche Koller ha avuto la mia stessa illusione, per poi scoprire invece che di buchi ce ne saranno si e no una manciata, e che la scalata è super impegnativa – almeno per me-.

Questa volta sono in compagnia di Andrea Andriani, amico di lunga data con cui ho scalato tante vie, e Filippo “conte” Romoli, simpatico e forte compagno di belle giornate in falesia.

Ci fermiamo al rif. Falier per salutare Dante e Cristina (i gestori del rifugio ormai da tanti anni) e bere un caffè con una buona fetta di torta. La salita ai 2704m del passo Ombretta è ancora lunga, per fortuna la compagnia è su di morale e tra una battuta e l’altra, 1h dopo, siamo alla forcella. Da qui scendiamo una cinquantina di metri per arrivare all’attacco della via, caratterizzato da un pilastrino, che forma un diedro con la parete (conviene salire qualche metro in più e raggiungere la base del pilastro dal passo invece di attraversare in diagonale sul faticosissimo ghiaione)

Dopo una pausa per riposare un po’ e rifocillarci, mi preparo e attacco il primo tiro, un divertente 6a+ con qualche bel passaggio in placca.

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1° tiro 6a+

Il tiro successivo è una placca di 6b interrotta da una cengia, un ottimo riscaldamento per il tiro chiave.

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2° tiro, placca 6b

Parto deciso sul 3° tiro, 7c+ subito intenso, cerco di scalare bene, sono sempre al limite su appigli minimi, riesco ad arrivare a due tacche da cui passo il terzo spit, ma il passo successivo è troppo duro e mi appendo, non che ci credessi di fare un grado del genere a vista, ma tentar non nuoce, comunque arrivare in sosta non si è rivelato facile lo stesso! Anche Filo ha faticato su questo tiro, il che conferma che il grado non è regalato.

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3° tiro 7c+
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Filo e Andrea alle prese con il 7c+

Il 4° tiro è una divertente fessura di V e l’ultimo una placca stupenda (6c) come puoi trovarne solo in Marmolada. Un tiro che da solo vale la fatica dell’avvicinamento.

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5° tiro 6c

La sosta dell’ultimo tiro è proprio sotto la piatta cima del pilastro, mi sembrava che fosse più bello proseguire fino in cima per festeggiare una bella giornata con gli amici, e così ho fatto recuperando il Conte e Andrea su due friend. In discesa ho sistemato due soste per le doppie e aggiunto qualche cordino alle clessidre.

Per quel che riguarda il materiale per la via bastano 10 rinvii friend dallo 0,2 al 2 BD (nelle misure piccole io avevo i Totem con cui mi sono trovato bene) e Tricam. Nel 3° tiro bastano 6 rinvii e un cordino per la sosta, inutili le protezioni veloci.

Bastano 3 doppie per scendere: 40m da S5 fino a S4, 55m da S4 fino a S2, 55 da S2 a terra.

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Relazione Millenium – Pilastro Gorbi