Nuova via di misto e ghiaccio – AI4+ M5 560m
Francesco Rigon – Santi PAdros
Su facebook vedo una foto della parete N del monte Nero di Presanella, le condizioni sembrano eccezionali, così sento Santi Padros, con cui nel 2015 avevo salito diretta solitudine, per ripetere un’altra tra le vie della parete, pensavo a Rolling Stones… Santi che come al solito è entusiasta mi propone l’idea di salire qualcosa di nuovo, così mi manda una foto con una linea verde disegnata al volo – che per la cronaca sarà quasi la linea esatta di Illogika- anche se non sembrava molto logico (da qui il nome) lo spazio c’era…
Ancora non convinto su cosa faremo, metto nello zaino qualche friend in più e una buona scelta di chiodi, alla fine ne usermo solo uno. Partiamo abbastanza tardi da Longarone, ma la mattina dovevo lavorare, così arriviamo al rifugio Segantini solo dopo le 20, dove Santi voleva propinarmi dei liofilizzati, ma per fortuna l’ho persuaso con degli ottimi tortellini Barilla!
Venerdì 27/11 partiamo dal rifugio alle 6:00 ancora con il buio e alle 7:30 quando fa giorno siamo all’attacco della via, e non abbiamo dubbi proviamo a seguire quella nuova linea verde. Parte Santi sul primo tiro qualche metro a sinistra dell’attacco del Couloir dell’H, sale dritto per delle rocce adagiate ricoperte da una neva marmorea, quella che chiamiamo Alpine Ice e che si sogna sempre di trovare su queste pareti. Come avevamo sperato le condizioni sono ottime, quasi commoventi, scaliamo ogni tiro con il sorriso sulle labbra. I primi tre tiri non sono obbligati, saliamo abbastanza dritti e quando finiscono le corde facciamo sosta, le difficoltà sono sul AI4 con qualche facile passaggino misto.

Il 4° tiro tocca a me e forse è il più impegnativo della via, parte con un traverso delicato a sinistra su placche di ghiaccio, che un po’ mi ricorda l’attraversata Hinterstoiser dell’Eiger anche se questa è più breve, qui pianto un ottimo chiodo (che lasciamo), e raggiunta un’esile goulottina, piazzo un friend 2 BD che è un’alabarda, salgo dritto sulla goulotte abbastanza verticale e difficile da proteggere fino a che il terreno si fa più semplice e faccio sosta su due buoni friend, sono a una decina di metri a dx di “diretta Solitudine” (questo è il punto in cui le due vie sono più vicine) la difficoltà penso sia M5 AI4+. Il 5° tiro lo sale Santi, si parte con breve attraversata a destra (spuntone dove si può eventualmente sostare) per risalire una bella goulotte che termina con un muretto verticale di M5 circa, qui le protezioni sono ottime. Da questo tiro continuiamo a seguire un sistema di goulotte stupende che con altri 4 tiri porta in cresta, si sale sempre su AI con difficoltà massimo di M4, il ghiaccio si interompe solo un paio di metri sul 8° e 9° tiro dove si superano due strapiombetti aggirandoli su roccia verso destra, massimo 4°. Dalla cresta si può facilmente raggiungere la cima del monte Nero lungo il versante ovest con altri 45m di facile terreno misto.
Sulla cima festeggiamo un pochino la salita, e questa linea nuova, in cui abbiamo scalato ogni tiro col sorriso e non ci siamo mai annoiati grazie alla continuità dei tiri, che non sono mai banali, ma nemmeno eccessivamente difficili.

Quasi tutti i tiri sono da 60m, nella parte alta della via le soste sono tutte su ottimi spuntoni dove abbiamo lasciato dei cordoni. Nella parte bassa le soste sono su friend.
Materiale:
- Due mezze corde da 60m
- Una serie di Friends fino al 3 BD radoppiando le misure medie
- Un paio di Microfriend
- Qualche chiodo da roccia e cordini per gli spuntoni
- Viti da ghiaccio non necessarie
Discesa:
La discesa avviene in doppia per “Diretta solitudine” le prime soste sono su chiodi e nut incastrati e sotto su ottimi spit. In altrenativa, senza andare in cima al monte nero, raggiunta la cresta, prima dell’ultimo tiro, si attraversa verso destra (Ovest) fino a raggiungere la forcella di uscita del Couloir dell’H di sinistra, e da qui si segue la discesa consigliata di questa via.
