Arrivo a El Chalten
La mecca dell’alpinismo mondiale è la Patagonia, e la Patagonia per gli alpinisti ha una capitale, El Chaltén, un nome che fa sognare!
Da tempo pensavo a questo viaggio ma organizzarlo non è semplice, soprattutto ora che a casa ho un motivo in più per restare, uno stupendo bimbo! A novembre mi arriva una chiamata inaspettata da Marco Bermejo -forte alpinista spagnolo con cui avevo scalato qualche via in dolomiti trovandomi subito bene – mi dice che vorrebbe andare in Patagonia assieme a me. Per una serie di coincidenze mi ero appena liberato da alcuni impegni, che avrebbero rimandato il mio sogno di partire per un altro anno. Io non credo nel destino ma credo che le occasioni vadano colte, gli rispondo quasi subito di sì!
Il 10 gennaio la nostra avventure inizia. All’aeroporto di Madrid ho appuntamento Marco, che da compagno di cordata per il prossimo mese diventerà anche uno dei miei migliori amici. Itinerario: Venezia – Madrid – Buenos Aires – El Calafate, e poi in autobus fino a El Chaltén

Nell’aereo da Buenos Aires a El Calafate incontriamo Charlie, un argentino che farà trekking a El Chaltén con i suoi figli. Si siede accanto a noi e grazie a Marco, che fa amicizia con tutti, ci racconta un sacco di cose, ma soprattutto ci da tutte le istruzioni per l’Argentina. Tra l’altro ci spiega che ci sono diversi tassi di cambio: uno ufficiale e uno cosiddetto blu, cioè il tasso reale che è molto differente da quello ufficiale, ma anche molto più conveniente per noi. Un’altra cosa da sapere è che in argentina l’inflazione è folle, il cambio in un mese che siamo rimasti lì è passato da circa 330 pesos/€ a 400 pesos/€, ma anche i prezzi vanno di pari passo.
Dal finestrino dell’aereo possiamo persino vedere le montagne, Cerro Torre e Fitz Roy sono già chiaramente riconoscibili!

Arrivati a El Calafate controlliamo il meteo, i prossimi giorni non dovrebbe essere così buono per poter scalare, così decidiamo di approfittare del pomeriggio in cui il tempo è ancora ottimo e seguiamo il piano di Charlie: hamburger a El Calafate e poi con un taxi andiamo a vedere il ghiacciaio Perito Moreno, un’enorme lingua glaciale che è l’attrazione di El Calafate.
Tutto sommato un giorno da turisti è quello che ci vuole per smaltire il viaggio e abituarsi al fuso – nonostante ci siano solo 4h di differenza con l’Italia passare dalle 8h di luce dell’inverno in dolomiti, alle quasi 17h dell’estate Patagonia è un bel cambiamento!



Dopo aver ammirato questo spettacolo della natura, torniamo a El Calafate dove proviamo il famoso “Asado di Cordero” (cioè l’agnello cotto alla brace), davvero squisito. L’indomani con un bus percorriamo i 250km che ci separano da El Chalten. Qui subito si respira l’aria di festa che si vive dopo una “ventana” (cioè una finestra di bel tempo), tutti gli alpinisti sono euforici, sia per la felicità di aver scalato su queste bellissime montagne ma anche, credo, per la gioia di essere sopravvissuti ad esse… Incontro un sacco di amici e ne conosco tanti altri… Dopo un paio di giorni le previsioni sembrano concedere una breve finestra, così abbiamo l’occasione di fare la nostra prima scalata, ma di questo vi racconterò nel prossimo capitolo!