Sulla Presanella ero stato in autunno di qualche anno fa per salire il couloir dell’S sulla parete Nord, in quell’occasione avevo guardaro lo scivolo che scende direttamente dalla cima una linea perfetta per gli sci (5.3 E2)

Sento Carletto, che è entusiasta all’idea di una bella avventura sul ripido. In questa strana stagione sembra strano, ma le condizioni non sono male e giovedì il meteo ci fa un bel regalo con 30cm di neve fino a 1800m, ma è pur sempre maggio, il primo sole trasforma immediatamente la neve, così già giovedì sotto gli ultimi fiocchi della perturbazione saliamo al rifugio Denzo – per fortuna si sale con la macchina ai Forti alti 1884m 😉 .

L’ultima nevicata è scesa fino al parcheggio e saliamo al rifugio accompagnati dagli ultimi fiocchi. Arriviamo all’imbrunire al rifugio, ceniamo con degli ottimi tortellini e subito a letto, che la sveglia suona presto.

Alle 4:30 ancora al buoi lasciamo il caldo del rifugio per iniziare a salire verso il ghiacciaio sotto la parete nord. La sveglia presto è sempre pesante ma alle prime luci dell’alba la Presanella si infuoca e lo spettacolo ripaga ogni sforzo.

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Alba sulla Presanella

Ci sono molti crepacci nel ghiacciaio ma la linea che scegliamo si rivela corretta e in breve siamo sotto lo scivolo nord che con un balzo di 550mt porta in cima alla Presanella (3558 mt) la terminale è ben chiusa, ma salire senza sci nella neve profonda è un agonia, per fortuna ci raggiungono due tedeschi con cui dividiamo la fatica di batter traccia…

Lo scivolo nord termina sulla cresta a pochi metri dalla cima, dove mangiamo un panino e riposiamo un po’ le gambe prima della super discesa che ci aspetta… Chiusi gli scarponi e levate le pelli inzia la discesa!

Entro per primo faccio una curva le gambe sono un po’ stanche ma rispondo bene, alla seconda la poca neve che copriva il ghiaccio decide di staccarsi, e resto con gli sci sul ghiaccio che fortunatamente è abbastanza ruvido in superficie e le lamine tengono-  le avevo tirate prima di partire 😉 – con un traverso mi levo dal ghiaccio vivo e tiro un bel sospiro di sollievo. Carletto entra qualche metro più a destra e senza problemi scende mezza parete come se nulla fosse…

A parte l’inizio adrenalinico il resto della discesa è spettacolare sulla meravigliosa polvere di maggio! Saltata la terminale siamo fuori dai pericoli e sul ghiacciaio ci godiamo appieno le super condizioni della neve, con un occhio a non finire dentro ad un crepaccio molliamo i freni e in un attimo siamo al rifugio…